Le tecniche di diagnostica per immagini, TC e RX, si sono rivelate essere un utile strumento di supporto nella lotta al Covid-19; poiché hanno contribuito allo studio del virus consentendo di analizzare gli effetti e le conseguenze, nel medio e lungo periodo, sull’organismo delle persone infette. Inoltre sono state di fondamentale importanza per il tracciamento del contagio, durante le fasi iniziali della pandemia, soprattutto nei pazienti asintomatici, quando il sistema dei tamponi non era ancora stato pianificato.
La radiografia come strumento per tracciare il contagio in pazienti asintomatici.
Alcuni studi fatti ad inizio pandemia, come quello pubblicato dai ricercatori dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano (“Studio sui risultati delle RX in pazienti asintomatici“), hanno evidenziato come una radiografia al torace sia in grado di individuare la presenza di una polmonite interstiziale associabile al Covid-19 anche in pazienti asintomatici o che presentano solo lievi sintomi.


Studiare il Covid-19 attraverso una semplice radiografia
Nei primi mesi della pandemia, quando le conoscenze riguardanti il virus erano poche e frammentate, l’esame radiologico del torace ha consentito di raccogliere numerose e utili informazioni sul tipo di coinvolgimento polmonare da parte del virus.
Grazie allo studio delle radiografie e delle TC effettuate sui pazienti infetti è stato notato che le polmoniti interstiziali causate dal Covid-19 presentavano alcune particolarità come l’essere bilaterali e il manifestarsi con numerosi focolai. Ciò ha permesso di discriminare la natura della polmonite e quindi di tracciare la presenza del virus.
RX per monitorare il danno polmonare in pazienti guariti da Covid-19
Le conseguenze lasciate sull’organismo dal Covid-19 si possono protrarre per lungo tempo; infatti non è raro osservare la presenza di una fibrosi polmonare con conseguente con conseguente compromissione della capacità ventilatoria dei polmoni; ecco perché è importante continuare a monitorare lo stato di salute dei polmoni dei pazienti, anche a distanza di mesi dalla guarigione, tramite esami radiologici di controllo.